L’ anno scolastico sta per iniziare un’altra volta. La scuola è un mondo “unico” nel quale gli anni iniziano a settembre e terminano a giugno. Un mondo nel quale chi ci lavora in modo stabile conta gli anni in “turni o quinquenni”. Un mondo nel quale vedi il futuro crescere tra le tue mani e lo misuri in centimetri e in ragionamenti e in conoscenza. Se pensi ai tuoi alunni in prima, il primo giorno di scuola, pensi a dei boccioli che innaffierai e concimerai aspettando che piano piano si schiudano. Pensi a denti persi e a parole divertenti, ai giochi, ai pennarelli, a quintali di disegni, alla fiducia con cui questi piccoletti ti si affidano. E poi arriva un nuovo settembre e poi un nuovo giugno e così via e ti ritrovi a salutarli in quinta, con la voce diventata grossa, con le gambe lunghe, i ragionamenti in canna, le amicizie importanti, la valigia delle competenze e delle abilità acquisite in cinque lunghi anni, la voglia di crescere e la paura che questo avvenga.
Ogni settembre è una sfida, un momento in cui tutti noi insegnanti ci prepariamo all’accoglienza. In cui cerchiamo di predisporre attività stimolanti che forniscano materiale per imparare e riflettere.
“Volare alto” è la frase che ho scelto per rappresentare il percorso che voglio intraprendere con loro quest’anno.
Il mondo che li circonda è pieno di stimoli, virtuali e reali , non sempre edificanti, input che arrivano dalle chat, da internet, dalla televisione. Ciò che vedono e ascoltano condizionare pesantemente la loro formazione, inducendoli a immaginare un mondo distratto, a volte cattivo e senza regole. Un mondo in cui bisogna sempre essere perfetti, anche fisicamente, in cui l’importante è arrivare per avere, magari senza fare troppa fatica.
Ebbene, il mio lavoro si svilupperà avendo come centro le PARALIMPIADI TOKYO 2020.
Un insieme di storie straordinarie. Vissute senza piaggeria né pietismo ma ricche di forza, di gioia, di bellezza, di coraggio e divertimento. Di generosità.
Per #volarealto. Perché di questo hanno bisogno i nostri alunni. Ovviamente trattate con la dovuta grazia, sia per quanto riguarda la scelta delle immagini sia riguardo alle vicende personali.
Nei prossimi giorni condividerò il percorso con mappa interdisciplinare.
Intanto ecco due contributi:
- la storia di Veronica Plebani:
2) le 10 storie più belle
